Nina Blue Shimiko

+ Nome: Nina Blue
+ Cognome: Shimiko
+ Data e Luogo di Nascita: 1/01/1992 Savusavu, Isole Fiji
+ Età: 18


+ Aspetto Fisico: Una morbida chioma liscia dal colore stranamente turchese, le ricade sulle spalle come se fosse cotone, mentre una frangia scomposta le ricade sul viso. I suoi occhi grandi presentano molte colorature, prevalentemente sono di un delicato verde acqua, mentre quando piove tendono al grigio, al color miele quando tramonta il sole o nelle notti di luna piena, o quasi bianco quando il cielo è celeste, quasi completamente scoperto. Ha una carnagione scura, come se fosse abbronzata, con un tenue colorito roseo tra le guance e gli occhi. Le sue forme sono molto sviluppate, ed ha delle belle curve, anche se lei non si accorge delle sue potenzialità. Per quanto mangia, non ingrassa mai, ha sempre il medesimo peso, cioè 54.6 kg, ed è alta 172 cm. Ha una particolare "voglia" da quando è nata (Non proprio una voglia, più un tatuaggio naturale) che rappresenta un simbolo ignoto, forse un simbolo di popoli marini, ed è, appunto, celeste.
+ Aspetto Caratteriale: Timida (Ma non troppo), goffa, gentile, con il sorriso perennamente stampato in faccia. Queste sono le parole giuste per descriverla. Apparentemente furba, è in realtà ingenua ed innocente, infatti è una ragazza che ha gli occhi che non conoscono odio. Di solito, però, riesce a cacciare il suo carattere, e con le persone che non le piacciono, diventa cocciuta e caccia gli artigli, che normalmente finiscono per spezzarsi. E' molto agile, ed ha una forza incredibile. Ama fare facce buffe, e fa ridere sempre gli altri con la sua genuinità. Un tempo ha molto amato i suoi familiari, ma anche tutt'ora che nessuno di loro è più vivo li ama. Una volta all'anno va a visitare la tomba dei suoi famigliari alle Hawaii. Nuotare è la sua passione, la sua vita. Ama con tutto il suo cuore l'acqua e, da bambina, viaggiando con la fantasia, aveva persino pensato di essere una sirena. Con la sua esperienza riesce a stare in acqua per parecchi minuti, e dai ricordi dei suoi familiari, ha scoperto che prima ancora di imparare a camminare, ha imparato ad andare sulla piroga. Nina ama tantissimo anche gli animali, e ogni volta che ne vede uno, si ferma per coccolarlo e giocarci, qualunque che sia, e di chiunque sia. Aveva come amici tutti gli animali di strada, e spesso e volentieri, loro la seguivano persino. Non ha cibi che predilige. Qualsiasi cosa che contenga fragole o che sappia di fragole, non importa come sia fatta l'importante è che siano fragole, e cerca di mangiare carne solo lo stretto necessario.
+ Storia: Nina nacque nel lontano paesello di Savusavu, alle isole Fiji. Era l'ultima genita di una famiglia molto numerosa: 1 nonno, 2 genitori e 12 fratelli, 3 femmine e 9 maschi, tutti surfisti. La sua infanzia la trascorse tranquilla e gioiosa, circondata dall'amore di tutti i suoi familiari, in particolar modo da quello di suo fratello, il primo genito, `Auli`i (Pronunciato "au lee' ee"). Fu lui ad insegnarle tutti i segreti del surf, fu lui ad insegnarle ad andare sulla piroga. Le insegnò tutte le basi di una vita basata sul mare, e non solo. La portava sempre in bei posti, con tanto verde e qualche ruscello qua e là, a fare dei pic-nic. Purtroppo, però, a 10 anni, la sua vita fu completamente sconvolta. Uno Tsunami le tolse tutti i suoi parenti, compreso suo fratello. Lei fu salvata in extremis, e quando si risvegliò, fu un colpo bruttissimo. Scese dal lettino dell'ospedale, approfittando di un momento di distrazione dell'infermiera, e scappò via, verso la sua casa. Correva Correva, a piedi nudi, incurante che i pezzi di legno delle case infrante la stavano graffiando, corse verso casa sua. La trovò distrutta, proprio come le altre. Fece cadere le spalle lungo in corpo, mentre si era avviata nel mezzo delle macerie. "Mamma...?" riuscì solo a sussurrare, come se aspettasse che la madre sarebbe sbucata da qualche parte e avrebbe allargato le braccia per accoglierla. Le lacrime iniziarono a scendere e, lasciatasi andare a terra, con un urlo disumano scoppiò in un pianto orribile, spezzato più volte dalla sua voce che tentava di chiamare la sua famiglia, disperata. Arrivarono quasi subito i dottori, assieme alla polizia, e la riportarono in ospedale. Pianse tutta la notte, pianse disperatamente con la faccia sul cuscino, e più volte tentò di autolesionarsi, ma senza successi per via delle infermiere che la controllavano ogni secondo. Dopo alcuni mesi fortunatamente riuscì a riprendersi, ma ancora porta le ferite. Licenziata dall' ospedale, fu mandata in un orfanotrofio comunale, dove fece amicizia con molti bambini. Visse 8 anni allegri e spensierati, insieme alla bella compagnia dei bambini, più piccoli di lei ovviamente, ma appena compiuti 18 anni, ha lasciato l'orfanotrofio in cerca di fortuna e lavoro. Così ha deciso di iscriversi alla Hexford School.