Masashi Kiyomoto

stanza n° 30

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    masashi



    Si diresse verso il secondo piano alla ricerca della camera n° 30, quando la vide, inserì la chiave ed entrò. Appoggiò sulla sua destra il borsone che aveva in spalla, poi cercò un appoggio per le chiavi vicino al suo bagaglio, Non c'è un posto comodo in cui appoggiarle?
    Alzò lo sguardo per cercare un posto in vista dove non potesse dimenticarle, e in quel momento vide la camera.
    A pochi passi da lui, sul pavimento, vi era un bellissimo tappeto bianco; davanti ai suoi occhi c'era una grande libreria anche lei bianca, con dei quadri appoggiati al muro; sulla destra c'era il suo letto e una comoda scrivania, tutto sotto ad un pratico armadio.
    Masashi rimase fermo un attimo, poi scosse la testa, il posto per le chiavi.., si diresse di fronte a lui, verso la libreria bianca. Per sbaglio spostò il tappeto,Ecco immaginavo sarebbe successo, devo fare attenzione anche a questo, irritato si chinò per sistemare il tappeto, e notò qualcosa sul pavimento con accanto un bottoncino, come se si potesse aprire. La sua curiosità lo spinse a premere il bottone, una voce parlò : "Attivato sensore funzione tv, allontanarsi." si sentirono dei suoni simili a dei "beep"; poi dal pavimento fuoriuscì un televisore a schermo piatto, questo è veramente incredibile..
    Appoggiò incredulo le chiavi sulla mensola più alta della libreria e si guardò bene attorno. Certo dovevo aspettarmelo, però vederlo con i propri occhi fa tutto un altro effetto..
    Più infondo c'era un'altro piccolo corridoio, Masashi si avvicinò per esplorarlo, c'era un piccolo puff appoggiato al muro, due porte chiuse, a destra e a sinistra, e davanti una porta di vetro, da cui si poteva intravedere un piccolo balcone.



    Aprì prima la porta a sinistra, c'era una grande cabina armadio, c'è davvero di tutto in questa camera, possibile che con i pochi soldi che ho accumulato i miei siano riusciti a pagarmi tutto, questo?, girò il viso per guardarsi attorno, poi chiuse la porta e aprì l'altra.



    Nell'ultima porta c'era un bagno all'apparenza normale, Sembra che l'unica cosa normale qui dentro sia il bagno.., sulla sinistra c'era una vasca ed una doccia separate da un muro mentre sulla destra c'erano due lavandini, due..?, con uno specchio grande che andava da un lavandino all'altro e più infondo in gabinetto, accanto ad una finestra luminosa, abbastanza da evitare di accendere la luce.
    Ok, per oggi ho già visto troppe sorprese, è meglio che vada a dormire ora.. speriamo che non escano strani folletti dall'aula domani.. si diede un piccolo colpetto in testa, Ma che vado a pensare? Devo essere già stato contagiato dall'assurdità..

    Masashi si cambiò e si andò a sdraiarsi sul letto, poi si addormentò.



    Edited by Riku-san - 7/10/2012, 12:08
     
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    Masashi si svegliò presto, abituato a consegnare i giornali la mattina; si alzò dal letto con calma e andò in bagno a prepararsi.
    Quando si avvicinò al lavandino ri-sentì una voce: "Salve Kiyomoto, Ben svegliato! Quale pezzo le posso offrire oggi?", Masashi tirò un pugno sul lavandino, "Questo è troppo! Non posso neanche prepararmi in pace?" , si sentì un attimo di silenzio poi di nuovo la voce : "Richiesta elaborata, Prima melodia", si sentì una dolce melodia suonata al pianoforte, ma questa?, era una delle melodie suonate da Masashi per la sorella, I miei genitori non posso sapere che ho suonato questa melodia.. guardò di sfuggita l'orologio appeso al muro, Sarà meglio che mi dia una mossa ci penserò un'altra volta, ascoltò attentamente la melodia e quando finì si lasciò scappare un "Grazie" ,e sentendosi stupido s'irritò di nuovo. Poi finì di prepararsi e uscì dal bagno.
    Prese dal borsone un blocknotes e una penna e li mise in una cartella colorata che stonava col la sua personalità, chiuse il borsone e andò a prendere le chiavi dalla mensola della libreria, le mise nella tasca dei pantaloni, e uscì dalla stanza dirigendosi verso l'aula.

    Edited by Riku-san - 27/9/2012, 16:30
     
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    Masashi vide salutare Minami, arrivata alla sua stanza. Lui si voltò verso le scale e ricambiò il saluto di spalle. Poi dirigendosi alla sua stanza, salì le scale. Camera n°30, camminò diritto sicuro di dove stesse andando. Una volta arrivato alla porta, senza controllare che il numero fosse corretto, inserì la chiave che aveva messo nella tasca dei pantaloni, ed entrò.
    Si tolse le scarpe, come era solito fare a casa sua, si mise un paio di ciabatte che si trovavano lì a fianco, che dovevano essere state messe dalle cameriere e andò subito ad appoggiare le chiavi sulla libreria, posta di fronte a lui, appoggiò lì per terra anche la cartella. Poi si guardò attorno ancora spaesato, Non sono abituato a tutto questo, e penso che sarà difficile anche abituarsi in futuro..
    Il suo sguardo si posò sulla libreria, Certo che fa impressione, una libreria così grande ma così vuota. Se lo avessi saputo mi sarei portato dei libri, almeno per fare scena.. Andò di nuovo verso la porta della camera, accanto cui aveva appoggiato la mattina precedente il suo borsone da viaggio. Mi conviene cominciare a svuotarlo, almeno avrò la sensazione che sia tutto più confortevole..
    Cominciò a tirar fuori le cose che aveva accuratamente incastrato nella borsa, per l'esattezza lui non sarebbe stato capace di metterci tutta quella roba, infatti era stata sua madre ad aiutarlo. Tirò fuori: i vestiti, che appoggiò sul letto; un contenitore, che poteva ricordare un beauty-case, che mise di fianco ai vestiti; un computer portatile, comprato con i suoi risparmi, che appoggiò di fianco al contenitore; due paia di scarpe e di ciabatte di ricambio, estive e invernali, Come se potessi indossarle tutte.., che buttò per terra; un paio di foto dei suoi genitori, Alla fine me le ha messe a tradimento.. che appoggiò delicatamente sui vestiti; e infine una piccola tastiera con 3 scale di do, che andò a sistemare nella libreria direttamente.
    Cominciò piano piano a sistemare tutte le cose, riponendole nel posto migliore: i vestiti accuratamente appesi nella cabina armadio, il computer portatile sulla scrivania, le scarpe di fianco all'entrata.
    Prese le foto dei suoi genitori e si voltò verso la libreria, Almeno occuperà un po' di spazio vuoto.. oltre alle chiavi e alla tastiera non c'è proprio niente.. prese due cornici per foto, bianche con dei disegni azzurri, abbinate alla stanza, e vi inserì le due foto che aveva in mano.
    Poi si diresse verso il letto e prese il beauty-case. Ora la resa dei conti. Speriamo non mi faccia altri brutti scherzi, il bagno..
    Entrò nel bagno intimorito, aveva paura che quella voce gli avrebbe fatto qualche altra domanda. E lo irritava parecchio ricordarsi della mattina stessa. Aperta la porta si fiondò sul lavandino, in cui accanto c'era un po' di spazio per appoggiare le cose. Proprio lì mise il beauty-case. E prima che potesse pensare di averla fatta franca, la voce parò: "Bentornato Kiyomoto. Quale pezzo posso offrirle per la sera?" Ed ecco che i nervi tesi di Masashi si irrigidirono ancor di più per poi sfogarsi, "Ancora tu! Sono solo venuto ad appoggiare questo..coso! E poi mi fa così incazzare il fatto che sto parlando con una voce virtuale!" disse sbattendo un pugno contro la porta. Come la mattina prima seguì un attimo di silenzio poi tornò la voce: "Richiesta elaborata, Prima melodia". Risentì la melodia che aveva ascoltato poche ore prima mentre si preparava, e tornò a riprovare nostalgia. Uscì nervoso dal bagno e sentì che la musica non si limitava in quella stanza, bensì era sparsa in tutto l'appartamento. Si rassegnò e si andò a cambiare nella cabina armadio, una volta in pigiama si buttò sul letto e con piacere ascoltò quella musica orecchiabile, fino ad addormentarsi.
     
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    Si svegliò. Grazie alla melodia che la voce aveva messo per lui era riuscito, dopo tanto tempo, a dormire profondamente. Guardò l'orario appoggiata alla sua sinistra, erano le sei in punto. Era abituato a svegliarsi a quell'ora, per cui non inseriva mai la sveglia. Si alzò dal letto e s'infilò le ciabatte. Poi si diresse verso la cabina armadio, e prese un jeans scuro e una camicia a quadretti viola scuro e grigio scuro.

    Si diresse verso il bagno e appoggiò le cose di fianco al lavandino, in un appendi abiti infilato fra il muro e il mobile del lavandino. Si lavò e la voce lo interrogò: "Salve Kiyomoto, Ben svegliato! Quale pezzo le posso offrire oggi?". Questa volta non si arrabbiò, qualcosa aveva cominciato a cambiare, Mi sono arrabbiato ieri con una voce che ripete sempre le stesse frasi pensò deridendosi e ricordandosi della frase della la mattina prima, Ieri mi ha fatto ascoltare due volte la stessa melodia, la prima. O almeno così ha detto. Se l'ha numerata ci sarà sicuramente una seconda. Così calmo, come prima di rispondere all'invito di qualche ragazza, si asciugò il viso e ordinò alla voce "Il secondo brano." come al solito seguì il silenzio e poi la voce riprese "Richiesta elaborata, Seconda melodia". Anche questa l'aveva già sentita, ed era una di quelle che aveva anche cantato con la sua sorellina, si lasciò sfuggire un sorriso al ricordo poi uscì dal bagno e tornò nella cabina armadio, dove prese la giacca nera e un paio di scarpe comode abbinate, casualmente, al resto.

    Uscì dalla cabina e prese la cartella colorata, senza svuotarla. Aggiunse le chiavi che erano sopra la libreria e sorridente e sovrappensiero suonò qualche minuto insieme alla registrazione. Poi decise che era ora di andare e uscì di casa, un quarto d'ora dopo essersi svegliato. Chiuse accuratamente la porta, Chissà se la musica si spegne da sola, non vorrei che si sentisse in tutto il corridoio e svegliasse qualcuno.., ma come richiuse la porta non sentì alcun suono. Mise accuratamente le chiavi in tasca e scese le scale. Non si diresse però verso l'aula ma uscì dalla scuola.

    Edited by Riku-san - 23/5/2015, 01:19
     
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    Era appena uscito dalla camera di Clovis, così proseguì per il secondo piano verso la camera n° 30. Quando arrivò davanti alla porta, aprì. Non fece in tempo a richiedere la porta che la voce gli parlò "Salve Kiyomoto, bentornato! Riproduco il brano in sospeso: Seconda melodia". Lasciò correre, si era completamente abituato a quella voce meccanica. Si immaginava che fosse un cameriere pronto a servirlo, anche se questo non rientrava nelle sue abitudini, non lo disturbava più di tanto.
    Appoggiò la cartella colorata di fianco alla libreria, si tolse i vestiti riponendoli ordinatamente nella cabina armadio fra gli abiti usati, prese il pigiama e si cambiò.
    Poi si sdraiò sul letto, si era fatto tardi quel giorno. Chiuse gli occhi e iniziò a ripercorrere tutto quel che aveva fatto durante la giornata, ascoltando ogni singola nota della melodia che la voce aveva riprodotto in ogni angolo della camera.
    Ripensò a tutti i compagni nuovi incontrati e ai discorsi fatti con i ragazzi con cui aveva già parlato. Gli sembrava che fosse riuscito ad ambientarsi fin da subito con buona parte della classe. Anche se Yoshinori proprio non riusciva a farselo piacere, forse mi danno fastidio le reazioni di Minami quando si tratta di lui?Basta pensare a lui mi fa venire il nervoso.
    Così pensò a Clovis e si sentiva stranamente contento per il nuovo rapporto che aveva con il ragazzo. Sembrava proprio che potessero andare d'accordo. Stranamente non vedeva l'ora che arrivasse il giorno dopo, e così si addormentò.
     
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    Le sue dita scorrevano delicate sul pianoforte e il pianto di quella bambina insopportabile, che da poco viveva con loro, lentamente sparì. Non sentiva altri suoni se non quello della sua piccola tastiera. Chiudendo gli occhi continuò a suonare nota dopo nota, pensando che la magia della musica aveva il potere di cancellare ogni suono attorno a lui. Sorpreso, si rese conto di essersi sbagliato. Un dolcissimo suono si aggiunse a quello del piano, aprì gli occhi e davanti a lui vide che quella piccola creaturina lo guardava con gli occhi spalancati e un sorriso luminoso. La bimba stava ridendo.

    Aprì gli occhi e per qualche secondo non gli era chiaro dove fosse. Ah, sono al dormitorio pensò subito dopo. Udì in sottofondo la seconda melodia, immaginò di essersi addormentato profondamente ascoltandola. Forse è per questo che ho fatto quel sogno... ma cos'è che ho sognato esattamente? sapeva di aver fatto un sogno piacevole e che nel sogno stava suonando, ma non ricordava altro.
    Guardò la sveglia ed erano le sei in punto, quella sua abitudine ancora non riusciva a cambiarla. Rimase seduto sul letto fissando la parete di fronte a lui. Dopo due minuti si accorse delle due buste di libri e quaderni appoggiate sul tappeto bianco e si svegliò completamente. Quando... hanno portato dentro queste cose? corrucciò la fronte confuso e si alzò. Sarà meglio che sistemi questi libri prima di tutto pensò addormentato, passandosi una mano fra i capelli. "Salve Kiyomoto, Ben svegliato! Quale pezzo le posso offrire oggi?" chiese tempestivamente la voce meccanica. Non aveva la forza di rispondere, così si limitò a grugnire. "Richiesta elaborata, Prima melodia". Sembrava che riproducesse quella in automatico, ma data la pigrizia che aveva quella mattina, si accontentò.
    Poi cominciò diligentemente a sistemare i libri negli scaffali più in alto della libreria, partendo dalla sinistra li ordinò dal più alto al più basso. Che ordine maniacale... pensò trattenendo una risata e limitandosi ad una smorfia, Sono tutto mia madre, anche se sono stato adottato, infondo gli somiglio...

    Quando finì di sistemare i libri, si avviò verso la cabina armadio, Oggi preferisco evitare le camicie, per stare più comodo. Però se dopo la scuola andiamo al club ci tengo a non sembrare uno squattrinato.
    Prese una t-shirt molto semplice grigia, una giacca di tessuto nera, e un paio di jeans marroni con dei quadretti che facevano sembrare il tessuto del jeans di cuoio. Si accorse che i pantaloni gli stavano un po' larghi e aggiunse anche una cintura nera quadrettata, in tinta con il pantalone. Poi optò per le sue scarpe preferite: un paio di Kappa grigie con delle rigature rosse sulla suola e il logo delle scarpe ricucito dello stesso colore.



    Si cambiò sulle note della Prima melodia, aveva deciso di chiamarla come faceva la voce meccanica, anche perché non ricordava il nome di quella composizione. Dopo essersi lavato e vestito uscì dal bagno e notò di fianco al suo letto, sulla sinistra, al lato opposto di dove fosse la scrivania, un pianoforte. "Cos...? Da quanto è lì!" urlò spaventato. Al suo risveglio non aveva notato altro che i libri, era troppo assonnato. Si scaraventò subito sul piano e vide una lettera che prontamente aprì e lesse.

    "Ciao tesoro,
    sappiamo bene che hai portato con te già la tastiera, ma io e tuo padre abbiamo pensato che in una scuola così grande e prestigiosa, avresti dovuto avere con te un oggetto più prezioso di una piccola e usurata tastiera.

    Sappiamo anche quanto ci avresti rimproverato se te l'avessimo fatta spedire da un corriere, come minimo ci avresti chiamato e avresti fatto di tutto per far tornare indietro il pacco.

    Non possiamo permettertelo ci dispiace. Teniamo troppo a te e pensiamo davvero che te lo meriti. Con tutto il cuore. Per cui accetta il regalo senza fare storie e consideralo un pensiero per aiutarti a ricordarti di noi.

    Speriamo che ti sia ambientato e che i tuoi compagni sappiano guardare oltre il tuo sguardo truce. Fatti sentire ogni tanto, un saluto da mamma e papà.
    "

    Gli sfuggì un mezzo sorriso, richiuse la lettera nella busta che ripose nella libreria accanto alla loro foto poi iniziò a suonare in piedi, accompagnando la melodia che la voce meccanica stava riproducendo. Passarono alcuni minuti e quando vide l'orario con la coda dell'occhio smise di suonare. Stavo rischiando di fare tardi! prese il libro di inglese, un nuovo quaderno verde acqua e le chiavi poi mise il tutto nella cartella colorata.
    Pronto per uscire azzardò a chiedere "Come faccio ad interrompere la musica?" si sentì stupido perché per qualche secondo rimase in attesa di una risposta, proprio come se ci fosse davvero qualcuno ad ascoltarlo. Poi udì, "Richiesta elaborata, regole d'impostazione: chiudere la porta del bagno per interrompere la connessione, se questa rimarrà aperta, in automatico la musica cesserà all'apertura della porta principale e riprenderà ad una successiva apertura e chiusura, se si vuole interrompere la riproduzione musicale tramite comando vocale dire -Chiudi riproduzione- è possibile anche un'interruzione manuale attraverso il pulsante nero sotto lo specchio del bagno". Si sorprese perché aveva ottenuto una risposta più dettagliata di quel che si aspettava, e si ritrovò a sussurrare un grazie. Poi disse prima di uscire "Chiudi riproduzione" e si affrettò.

    Sentì qualcuno fischiettare nel corridoio e, temendo potesse essere Yoshinori, aspettò qualche secondo prima di aprire la porta. Non avrebbe mai voluto rovinarsi quella mattina, incontrandolo.
     
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